Agnello in umido, ricetta pasquale romagnola

La tradizione culinaria romagnola per il pranzo di Pasqua prevede che sia servito un secondo piatto a base di carne di agnello o di castrato. In alternativa a questi un secondo piatto di carne che viene spesso preparato in questo periodo è il coniglio alla cacciatora.

La tradizione di mangiare l’agnello a Pasqua deriva direttamente dalla Pasqua ebraica, in riferimento al momento in cui Dio annuncio al popolo di Israele che li avrebbe salvati dalla schiavitù.

Questa tradizione si è poi mantenuta nel tempo e sono molte le ricette che vengono preparate con la carne di agnello. In Molise, ad esempio, si prepara l’agnello in fricassea, in Umbria e Marche si cucina arrosto in forno e di origine abruzzese è la ricetta dell'”agnello cacio e ova“.

In Romagna è tradizione preparare l’agnello in umido con i piselli, un ottimo secondo piatto dove l’agnello e i piselli vengono cotti insieme con della passata di pomodoro.

In alternativa a questa preparazione tradizionale romagnola potete eliminare i piselli e la passata di pomodoro, facendo però un bel trito iniziale di cipolla bianca.

Come preparare l’agnello in umido

Per preparare l’agnello in umido con piselli iniziare facendo rosolare bene la pancetta nell’olio. Successivamente aggiungere l’agnello tagliato in pezzi e far rosolare, dopodiché aggiungere due mestoli di passata di pomodoro. Regolare di sale e di pepe, coprire con il coperchio e far cuocere a fuoco lento. Far cuocere per un’ora circa poi aggiungere i piselli, portare a cottura e se necessario aggiungere un po’ di acqua o brodo vegetale, in modo da evitare che il sugo si asciughi troppo. Servire l’agnello in umido con piselli ben caldo.

Buon appetito!

Ingredienti per preparare l’agnello in umido

(per 6 persone):

1 kg di agnello tagliato in pezzi

80 grammi di pancetta tritata

200 grammi di piselli fini freschi

salsa di pomodoro

olio extravergine di oliva

sale fino

pepe nero

Agnello in umido storia

La storia della ricetta è legata alla tradizione contadina dell’utilizzo di ingredienti semplici e a disposizione in campagna, e alla necessità di preparare cibi che potessero essere conservati per lungo tempo.

L’agnello è stato tradizionalmente associato alla Pasqua cristiana a causa della sua simbologia religiosa. Nel Nuovo Testamento, Gesù è stato chiamato “l’Agnello di Dio” e l’agnello è stato utilizzato come simbolo dell’innocenza e dell’immolazione per il sacrificio per i peccati. Durante la settimana santa, l’agnello è stato tradizionalmente utilizzato come cibo sacro per commemorare l’ultima cena di Gesù e la sua morte sulla croce. Inoltre l’agnello è stato il cibo tipico delle feste pasquali fin dall’antichità, perché era il primo animale a nascere nella primavera e quindi era abbondante e fresco in questo periodo dell’anno.

Agnello Simbolo della Pasqua

L’agnello è stato usato come simbolo in molte religioni e culture diverse. Nel cristianesimo, l’agnello è stato associato a Gesù Cristo, chiamato “l’Agnello di Dio”, perché è stato sacrificato come espiazione per i peccati dell’umanità. L’agnello rappresenta l’innocenza, la purezza e la sottomissione, rappresentando la perfetta immolazione di Gesù Cristo. Inoltre l’agnello è stato usato come simbolo nell’Antico Testamento per rappresentare il popolo ebraico, che era visto come “il gregge del Signore”. In altre religioni come l’Islam, l’agnello è stato usato come simbolo di fede e devozione, e l’agnello è stato sacrificato come offerta durante la festa dell’Eid al-Adha. In generale l’agnello è stato visto come un simbolo di sacrificio e offerta.

Elisa Melandri

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