Come capire di avere intolleranza alimentare

Cos’è l’intolleranza alimentare

L’intolleranza alimentare è la difficoltà che certi individui hanno nel digerire particolari alimenti. È importante però evidenziare che vi è una netta differenza tra l’intolleranza alimentare e l’allergia alimentare.

Le allergie alimentari infatti innescano una reazione da parte del sistema immunitario, mentre le intolleranze no. Chi soffre di intolleranza alimentare, spesso si ritrova a soffrire di seri problemi digestivi dopo aver consumato un determinato alimento, in questo caso però il sistema immunitario non reagisce.

L’intolleranza alimentare invece è caratterizzata da un accumulo di sostanze che il nostro organismo non riesce a smaltire, provocando quindi una vera e propria intossicazione. Gli effetti in genere si manifestano nelle successive 72 ore dal momento in cui si assume il cibo causa dell’intolleranza, e spesso i sintomi risultano essere poco chiari o identificabili.

Quali sono i sintomi legati all’intolleranza alimentare

L’intolleranza è una condizione che colpisce davvero molte persone; basti pensare che in Italia ne soffrono 5 persone su 10. Ecco perché è estremamente importante riconoscerne i sintomi, così da poterla poi trattare nel modo più appropriato.

Tra i sintomi più comuni legati alle intolleranze alimentari troviamo: mal di testa, tosse, mal di stomaco, gonfiore addominale e intestino irritabile. Tutti questi sintomi si manifestano dopo aver consumato un determinato pasto.

Tra gli alimenti responsabili delle intolleranze alimentari troviamo: il lattosio, i cereali, i legumi come lenticchie o fagioli, e il cavolo. Le intolleranze più comuni restano comunque l’intolleranza al lattosio, e la celiachia che è l’intolleranza al glutine. La causa di entrambe queste forme d’intolleranza è l’assenza dell’enzima che aiuta a metabolizzare delle molecole specifiche.

Come capire se si soffre di un’intolleranza alimentare

Per sapere con certezza se si soffre di una qualche intolleranza alimentare, basta verificare si i sintomi sopra citati non si manifestano solo di tanto in tanto ma si ripetono nel tempo fino a diventare cronici.

Al fine di evitare il più possibile questi fastidiosi sintomi, sarebbe bene variare la dieta il più possibile, perché solitamente l’intolleranza si manifesta con gli alimenti che si consumano più spesso.  Nel caso in cui notate dei problemi digestivi solamente quando mangiate un particolare alimento, provate a toglierlo completamente dalla vostra alimentazione.

Se è lui il responsabile del vostro malessere, dopo poco tempo noterete subito un netto miglioramento del vostro stato di salute. Per tenere a bada l’intolleranza è però necessario prestare anche molta attenzione a tutti gli incroci presenti negli alimenti.

Facciamo una esempio pratico: nel caso in cui vi accorgeste di essere intolleranti al lievito, dovrete evitare tutti quei cibi che abbiamo tracce di esso al loro interno. Quindi attenzione ai prodotti da forno ma anche allo yogurt e alla frutta secca, o ai funghi e formaggi fermentati.

Se invece siete intolleranti al pomodoro, dovrete obbligatoriamente eliminare dalla vostra dieta tutte le verdure che appartengono alla famiglia delle solanacee: quindi melanzane, peperoni e patate.

Se invece avete il sospetto di essere intolleranti a qualcosa, ma non avete capito a cosa, esiste un test che ha un’attendibilità dell’85% e che si chiama Cytotest. Esso viene effettuato nei centri medici attrezzati, e non è altro che un semplice prelievo di sangue, dal quale vengono poi isolate le cellule, i granulociti ed i neutrofili. Essi infatti si attivano in presenza di un’intolleranza.

Purtroppo, non esistono dei farmaci in grado di guarire le intolleranze alimentari. L’unica soluzione è quella di cambiare il proprio regime alimentare. Inizialmente bisogna astenersi completamente dal consumare il cibo che causa l’intolleranza, passato qualche mese si può poi iniziare a reintrodurlo nuovamente in modo graduale all’interno della dieta. Bisogna comunque sempre evitare di consumarlo spesso e in sproporzionate quantità.

Valeria Agosta

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