Svezzamento bimbo: cosa deve mangiare?

Dal sesto mese il bambino è pronto per assumere cibi semisolidi e solidi e può quindi iniziare il cosiddetto svezzamento. Se la madre lo desidera, può comunque continuare ad allattare suo figlio al seno fino al secondo anno e anche oltre, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’allattamento naturale, infatti, non è importante solo dal punto di vista nutritivo ma è anche un mezzo per rafforzare il legame tra madre e figlio.
Lo svezzamento, invece, riveste un ruolo importante perché permette al piccolo di acquisire comportamenti e attitudini in rapporto alle esperienze olfattive e gustative, e all’accettazione del cucchiaino, qualcosa di completamente nuovo per lui.

L’ordine secondo cui vengono somministrati i nuovi alimenti non riveste più la grande importanza che tempo fa gli veniva attribuita. Può infatti variare a seconda dei gusti del bambino, della cultura gastronomica della famiglia e dei consigli del pediatra.

Come primi alimenti si possono provare: vegetali cotti e tritati come patate e carote; banana, pera o mela grattugiata; crema di riso messa nel latte. Successivamente: carboidrati non allergizzanti come riso, mais, porridge, akamu, tapioca, yucca; carne: montone, agnello, pollo, manzo, capretto, maiale, pesce.
L’errore che non si deve commettere, in realtà molto diffuso, è quello di esagerare con la somministrazione di formaggio, formaggini e carne: questi alimenti appesantiscono il metabolismo del bambino e possono orientarlo verso un’alimentazione meno sana, in quanto troppo ricca di proteine e sale.
I cibi salati, così come quelli dolci, devono essere limitati.

Astenetevi dall’aggiungere sale, zucchero o miele agli alimenti, sarà sufficiente quello contenuto naturalmente. Meglio evitare cibi “light”, ovvero a basso contenuto di grassi, come alcuni tipi di yogurt e latte, perché in questa fase della crescita il grasso è importante, sopratutto per il cervello.

Sara Palmas

Commenta